Lista teaser [subLuminal - run 2]
- Iscriviti!
- Galleria
- Visualizza
- ◄ ► • Replica 2 di 2
- #1 del 12 ottobre
- #2 del 19 ottobre
(selezionata)
Filtri attivi: fazione: Corte del Giorno | Annulla filtri
Filtra ed ordina
FILTRA PER STATO:
disponibili -
assegnati -
femmine -
maschi -
unisex -
FILTRA PER GRUPPI: Gli Esuli del Miraggio (Cort.) - I Corsari del Nulla (Cort.) - I Veggenti del Tempo Perduto (Cort.) - I Vermigli (Cort.) - La Nobiltà delle Carabattole (Cort.) - Le Genti di Nessundove (Cort.) - L’Inquisizione di Specchi (Cort.) - Gli Eredi del Re che Mai Fu (Cort.) - I Cacciatori del Silenzio (Cort.) - I Ladri dell’Arcobaleno (Cort.) - I Vermigli (Cort.) - Le Sentinelle del Buio (Cort.) - Le Sorelle del Crocevia (Cort.) - I Monaci Grigi (Mona.) - FILTRA PER FAZIONE/CATEGORIA: Corte del Giorno - Corte della Notte - Monaci Grigi -
ORDINA PER:
random -
nome -
gruppo
Ricerca
Lista teaser
Personaggi visualizzati: 50
#21 - Françoise du Seuil, La Regina dele Porte (personaggio disponibile)
Motto: Il re può solo muoversi di una casella, la regina fa ciò che vuole Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: La Nobiltà delle Carabattole - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: La Regola Bianca non è soltanto una legge che governa la Corte del Giorno, tramandata fin da quell’alba in cui un raggio di luce restò incastrato nel primo vetro, ma la vera e propria anima di quanti si stringono sotto alla candida bandiera. Questo lo sa bene la Regina, una donna per cui le tradizioni, l’eleganza e l’etichetta valgono più di ogni cosa. Del resto, che senso avrebbe combattere contro gli inganni della Notte, i terribili Senza Volto e l’inarrestabile avanzata del Nulla se non per preservare quanto di bello, fragile e prezioso ancora sopravvive nel Regno Incantato?
Françoise ama ogni vassallo della sua Corte e amministra i doveri e le libertà di ognuno, sempre attenta che galateo e leggi vengano rispettati con impeccabile classe. Non si tira indietro di fronte ai compiti più spiacevoli che spettano a un sovrano, come dispensare punizione, ma nei frangenti più delicati si lascia guidare dai suoi consiglieri. Come signora di ogni porta si aspetta che le soglie siano sempre chiuse e rispettate. I confini esistono per non essere varcati, dopotutto.
Da quando il Re Immacolato è stato colto da una misteriosa malattia, la Regina teme il momento in cui sarà necessario scegliere un successore. Sa che la Regola Bianca prevede che non potrà essere lei a indossare la Corona del Giorno, e giura che farà del suo meglio per scegliere un degno erede.
Tuttavia, nei momenti di solitudine, Françoise si interroga. Cosa sarà di lei, dopo? Resterà al suo posto, sussurrando all’orecchio del nuovo sovrano o della nuova regina, oppure cercherà per sé stessa una nuova vita?
Legami:
#22 - Armand-Jean d'Aguillon, Il Vescovo degli Specchi (personaggio interpretato da E. D.)
Motto: Chiunque si specchia sta di fronte a se stesso, e chi pone la domanda è, al tempo stesso, l’interrogato. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: La Nobiltà delle Carabattole - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Consigliere, Potere Proibito
Teaser: Severo ed inflessibile, Armand trae un particolare piacere nell’applicazione ferrea della legge, come se il suo spirito si compiacesse nel far combaciare tra loro pezzi differenti, creando così dal disordine una struttura precisa e regolata. Ben pochi sono i momenti in cui Armand è stato visto sorridere e ancora più rare le occasioni in cui ha speso parole di pietà o perdono.
Guida dell’Inquisizione di Specchi e consigliere della Regina, verso la quale prova un malcelato disprezzo, il Vescovo non è fra coloro che secondo la Regola Bianca potranno ambire, il malaugurato giorno in cui Iddio vorrà reclamare a sé il Re Immacolato, a indossare la Corona del Giorno. Tuttavia Armand non si mostra distaccato dal potere, e anzi sembra assaporarne ogni briciola come fosse dolce nettare.
Mentre il Vescovo cammina in disparte, collezionando pensieri e strategie così come gli altri raccolgono amicizie, è quasi impossibile determinare quali maree si agitino nel suo animo. Di certo la sua prima preoccupazione riguarda assicurare l’ordine all’interno della Corte del Giorno, tanto che talvolta egli pare trascurare le minacce del Nulla o la malizia della Notte. Eppure, secondo altri, Armand spesso riflette sulla sua solitudine e prega il Signore, o chiunque ascolti, di poter trovare un amico fidato o un degno alleato. O, forse, dicono le malelingue, un’amante.
Legami:
#23 - Onuphre du Criquet, Il Marchese dei Bottoni (personaggio interpretato da F. P.)
Motto: Io sono io e voi non siete Nulla. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: La Nobiltà delle Carabattole - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Consigliere
Teaser: Le regole e le leggi possono essere una gabbia soffocante, come la stanza di specchi in cui una volta fu imprigionata l’aurora. Eppure, per chi conosce i limiti di ogni consuetudine e riesce a muoversi con raffinata scioltezza fra codici e galateo, attento a piegare qualsiasi tradizione senza romperne nessuna, esse diventano un teatro giocoso, un campo di pallacorda o un palcoscenico dove esibirsi in squisite e rocambolesche evoluzioni.
Così il Marchese dei Bottoni si destreggia all’interno della Regola Bianca, mosso dal suo animo allegro e sempre intento a mostrare agli altri, con burle o ingegnose trovate, quanto sterili possano essere le leggi se applicate senza pensiero o scopo. Elegante e sempre alla ricerca di compagni d’avventura e damigelle da corteggiare, Onuphre pare non badare alla differenza di rango, mischiandosi volentieri anche con l’ultimo dei Vermigli. Tuttavia, il Marchese ben conosce il valore delle sangue nobile e bada bene che, alla fine delle sue avventure, l’ordine sociale non venga sconvolto. Nessuno deve dimenticare che a Onuphre è concesso prendersi queste libertà perché è migliore degli altri per lignaggio e intelletto. Il Marchese è il Marchese e gli altri, gli altri non sono Nulla.
Quando fu stretto il Secondo Giuramento, Onuphre scelse subito di diventare consigliere dei sovrani, togliendosi così dall’impiccio di dover partecipare un giorno alle volgari tenzoni per la successione al Re Immacolato. Ora che quel momento appare prossimo, il Marchese si diverte a tormentare i pretendenti, e nessuno può dire a chi andrà il suo favore.
Ma cosa nasconde Onuphre sotto alla sua spensierata corazza di ironia? E’ forse solo un mondo per non pensare al tetro incedere del Nulla e alle brame di dominio della Notte? O forse il Marchese ha davvero colto una verità profonda e dando alla vita il suo giusto senso: nessuno.
Legami:
#24 - Marie de la Percée, La Principessa delle Chiavi (personaggio interpretato da T. F.)
Motto: L’avvenire è la porta, il passato ne è la chiave. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: La Nobiltà delle Carabattole - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: Ogni chiave è una promessa, un istante sospeso tra la possibilità e la storia, è l’inizio di un nuovo cammino e la scoperta di un meraviglioso segreto. Ogni chiave può aprire una soglia, spalancare un confine tra un’epoca e l’altra oppure chiudere per sempre il lungo vagheggiare su ciò che non è stato. Ogni chiave è diversa, cesellata dall’oro, scolpita con la pietra oppure ricavata congelando il nome di una fata. Eppure, finché riposa nel buio di una tasca, una chiave non è niente di tutto questo. E’ solo un peso.
E grave è il fardello che opprime l’animo di Marie, fino a poco fa spensierata ed eterna principessa della Corte del Giorno, il cui unico affaccendarsi erano le frivolezze di quei balli alla fine del mondo, quelle canzoni suonate alla luce delle candele, fingendo di ignorare il Nulla appena oltre le mura, come i madrigali danzati nella città sull’acqua appena prima di affondare. Ma ora tutto è cambiato. Il Re Immacolato, suo padre, colto da un male misterioso, e la Regina, sua matrigna, sempre più severa. Ora Marie, come gli altri nobili, sa che dovrà trovare leali vassalli per indossare, quando sarà il momento, la Corona del Giorno.
Ma Marie non è come gli altri nobili. Marie non ha scopo o ideale, come una chiave tenuta in tasca lontana da ogni serratura. Troverà la forza di cercare la sua via? Troverà una causa con cui ispirare quanti rispettano il bianco vessillo? Scoprirà l’importanza della compassione o sognerà di diventare una regina guerriera, pronta a muovere guerra alla Notte ed al Nulla?
O, forse, niente di tutto questo, e la Principessa delle Chiavi vorrà solo chiudere ogni soglia per tornare a ciò che era prima?
Legami:
#25 - Jeanne Antoinette de la Balustrade, La Duchessa delle Scale (personaggio disponibile)
Motto: Più alta è la scala più rovinosa la caduta. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: La Nobiltà delle Carabattole - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: Scaltra, raffinata e intraprendente, Jeanne sembra non conoscere la spensieratezza civettuola caratteristica di molti altri nobili della Corte del Giorno. Forse per via di quel suo passato, ormai divorato dall’ingordo niente, che le voci di palazzo dipingono come solitario e desolante, in cui la Duchessa era confinata in un’isolata contrada oltre la foresta dei lupi, costretta ad assistere impotente mentre suo marito lasciava marcire la terra già povera tra inettitudine e incuria. Cosa ci sia di vero in questi sussurri, nessuno può dirlo.
Certo però è che Jeanne sa contare sulle proprie forze e sull’aiuto di quei pochi che la Duchessa ammette nel suo circolo più ristretto. Come una ripida scala che se seguita con attenzione e fedeltà può portare vicino alle stelle, ma che se sottovalutata condanna ad una rovinosa caduta, così Jeanne si approccia agli altri membri, nobili o plebei, della Corte del Giorno. Non esistono mezze misure, con la Duchessa. Si può essere solo con lei o contro di lei.
Ora che il Re Immacolato non sembra più in grado di guidare le bianche genti, Jeanne non nasconde il suo desiderio di succedere come sovrana del giorno, trattenendo a malapena la rabbia quando i suoi pari sembrano sottovalutare l’unica cosa che abbia davvero importanza: fermare l’avanzata del Nulla.
Legami:
#26 - Charlotte de la Commode, La Contessa dei Cassetti (personaggio interpretato da M. M.)
Motto: Se vuoi descrivere ciò che è vero, lascia l'eleganza al sarto. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: La Nobiltà delle Carabattole - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Potere Proibito
Teaser: Nessuno sa da quale contea provenga questa donna dai modi burberi e dalle parole sferzanti. Charlotte arrivò un giorno alla Rocca d’Avorio, quando già il Secondo Giuramento era stato pronunciato, senza seguito e senza scorta, dicendo di non ricordare più il nome della sua terra ma portando l’azzurro colore del suo sangue come innegabile prova di nobiltà. Se la Contessa aveva un segreto, esso è ancora ben nascosto, come quei balocchi d’infanzia perduti che riappaiono dopo anni nell’angolo più buio di un cassetto.
Per quanto il suo agire faccia trasparire una mancanza verso l’etichetta, o forse uno scarso rispetto, come fosse questione buona solo per sciocche fanciullette, Charlotte conosce i meandri della Regola Bianca ed è ben consapevole del suo diritto a reclamare la Corona del Giorno. Abituata a dire quello che pensa, senza curarsi delle conseguenze, la Contessa dei Cassetti non ha mai nascosto il suo desiderio di guidare le bianche verso la vittoria finale contro le menzogne della Notte.
Ed è proprio il buio della sera a gettare un’ombra sul viso fiero della Contessa, come se la temesse e odiasse quanto un mortale nemico. Cosa si nasconde, nell’angolo più buio dei cassetti di Charlotte?
Legami:
#27 - Germain des Fioles, Il Barone dei Bicchieri (personaggio disponibile)
Motto: Un uomo non si sente mai completamente a suo agio, se non ha un bicchiere davanti a sé. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: La Nobiltà delle Carabattole - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Artefice
Teaser: E’ difficile stabilire l’esatta natura di un bicchiere. Per alcuni è sempre mezzo pieno, mentre per altri irrimediabilmente mezzo vuoto. Per Germain, che ne conosce gli intimi pensieri, l’importante è berli, prima che il Nulla faccia sparire anche l’ultima lacrima di vino.
Come in tanti si interrogano sulla natura dei bicchieri, così in molti tentano invano di capire qualcosa dell’animo del loro Barone. Germain infatti è un uomo dal carattere mutevole, capace di alternare momenti di amabile quiete a furiosi attacchi di collera. Un momento egli è calmo, intento a godersi un sorso di birra, a discutere delle profondità dell’animo umano e della natura delle storie o a danzare con qualche fanciulla, e l’istante successivo è animato da un’agitazione febbrile, spinto a indagare gli ultimi segreti e misteri di un Regno ormai destinato a svanire. Come artista e studioso dei prodigi della trasmutazione, il Barone concede il suo favore solo a chi mostra la sua stessa curiosità verso gli arcani accadimenti del cielo e della terra.
Dignitario della Regola Bianca e pretendente alla Corona del Giorno, il Barone non ha mai fatto mistero di considerare menti fin troppo semplici la Regina e i suoi Consiglieri, così come è sua ferma intenzione trovare vassalli che lo aiutino a svelare il più grande enigma: è possibile ricreare qualcosa, una volta che è stato inghiottito dal Nulla?
Legami:
#28 - Médard DéBauché, Il Visconte degli Stracci (personaggio disponibile)
Motto: Ché bell’onor s’acquista in far vendetta. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: La Nobiltà delle Carabattole - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Mago
Teaser: Le sfortune di Médard iniziarono ben prima dello sciagurato giorno in cui il Nulla iniziò ad inghiottire il Regno Incantato. Fuggito dal suo palazzo, dove un padre avaro e severo si rifiutava di condividere con la sua famiglia le ricchezze portate da quell’arcolaio in grado di filare stoffe d’oro, il Visconte si rifugiò nella Torre di Alabastro, per apprendere dai Maghi i segreti racchiusi nei riflessi delle gemme, certo che con quella conoscenza avrebbe mostrato al suo esigente signore quanto valeva davvero.
Tornato finalmente nelle terre della sua infanzia, Médard le trovò in rovina: l’invidioso nobile di una contrada vicina aveva infatti rubato il magico arcolaio, condannando alla miseria la sua gente e portando suo padre a cercare la morte bevendo le acque della cascata di pietra.
Prima che potesse cercare vendetta, il Visconte vide con orrore i venti del Nulla soffiare minacciosi e inghiottire insieme alla sua casa i ricordi del colpevole che tanta sofferenza aveva portato nella sua vita.
Senza più un bersaglio per la sua rabbia, Médard fuggì di nuovo, questa volta verso la Rocca d’Avorio, dove la Corte del Giorno lo accolse, riservandogli però l’umile dominio sugli stracci, come era appropriato per un Visconte in disgrazia par suo.
Il Visconte non ha mai sopito la furia di un tempo e ora, mentre il maledetto Re Immacolato finalmente si decide a strozzarsi e sparire, è pronto a fare ogni cosa per avere la sua rivincita contro chi lo ha a lungo umiliato. Médard ne è certo, la Corona del Giorno sarà sua. Del resto, anche se in segreto, in molti come lui detestano la boria degli altri Nobili.
Legami:
#29 - Ser Alfonso, il Cavaliere dei Mulini (personaggio interpretato da M. T.)
Motto: I fatti sono nemici della verità. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Guardiano
Teaser: All'ombra dei mulini riposava il cavaliere, sulle ventose colline di Nessundove. Il suo grande cappello adagiato in fronte per coprire gli occhi dal sole, quegli occhi che hanno visto il tempo dei giusti passare non senza una lacrima. Ma non tutto è perduto, perché c'è ancora in questa terra chi vive secondo alti ideali, e niente potrà mai abbattere il suo spirito. Nessuna menzogna, nessuna illusione, il suo cuore vede ben oltre gli inganni della realtà.
Da alcuni considerato un sognatore, da altri un pazzo. Ser Alfonso si è preso come sacra missione di ridare una casa ai puri di cuore. Ma facile è il sacrificio di sé stessi quando si è nobili nell'animo, cosa farà il cavaliere dei mulini quando si ritroverà a dover scegliere tra la sua missione e i suoi amori? Nella sua vita il cavaliere ha donato tutto ciò che poteva donare ai suoi compagni, alle sue amanti, persino agli sconosciuti. Votare la propria vita all'altruismo ha però portato alla morte del mondo, che forse sia arrivato il momento di innalzare il suo stemma non come servo, ma come padrone?
Legami:
#30 - Tristano, Il ragazzo della profezia (personaggio interpretato da A. M.)
Motto: Alcune strade portano ad un destino, non ad una destinazione. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: maschio
Teaser:
Per chi non lo ha mai desiderato, Il fardello del dovere ha un peso insopportabile e opprimente, ma per chi ha deciso di prendere in mano il proprio destino, il dovere non fa null'altro che elevarlo verso le vette più alte. Non molti anni or sono, Tristano ricevette la benedizione di una stella chiamata Yvonne, che profetizzò il suo destino di gloria: egli sarebbe divenuto un grande eroe, avrebbe sconfitto l'oscurità e salvato uomini e donne in pericolo.
Tristano partì dunque in cerca di gloria e fortuna, raggiungendo Nessundove e preparandosi al suo destino che poco a poco veniva minacciato dal Nulla che tutto inghiotte. Poco rimane nella memoria di ciò che successe prima di raggiungere Nessundove, chissà quante avventure ha vissuto il giovane prima di arrivarvi! Ora la sua mente torna ad Yvonne, che tormenta il giovane Tristano con pensieri d'amore misti a paura. La Rocca d'Avorio li ha divisi. Lei è della Corte della Notte. Forse anch'ella è d'animo malvagio ed egoista? Oppure le Sentinelle la tengono prigioniera come una fiera in gabbia? Cosa sarà disposto a fare Tristano pur di ricongiungersi a lei e salvarla dalla sua cattività? Ma è davvero questo il suo destino? O altre imprese annunciava la profezia? Molte prove si stagliano di fronte al giovane, che ricerca la fama e l'amore più di ogni altra cosa.
Tristano è curioso e avventato, nessuna ricchezza ha mai toccato il suo cuore, nessuna lusinga ha mai corrotto la sua essenza. Sarà sufficente rimanere fedele alla propria purezza e sincerità per abbattere gli ostacoli e diventare l'eroe che si racconta nelle storie? Oppure scoprirà che per ottenere ciò che desidera sarà necessario conoscere l'oscurità?
Legami:
#31 - Beniamino, La Canaglia (personaggio interpretato da F. F.)
Motto: L'astuzia è l'arte di celare i nostri difetti, e di scoprire le debolezze degli altri. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Artefice
Teaser: Gli eroi non hanno sempre una scintillante armatura e un cavallo bianco, ci sono eroi che non si scagliano verso le avversita con sprezzo del pericolo ma invece si fanno strada grazie all'astuzia e alle parole.
Beniamino è un uomo buono, o almeno cerca di esserlo nella maggior parte dei casi. Nonostante i suoi intenti apparentemente altruistici, le persone tendono a guardare Beniamino con sospetto, soprattutto a causa delle varie truffe e furti in cui si è ritrovato in mezzo, sempre avendo una scusa credibile che lo scagionasse da ogni colpa, chiaramente.
Il motivo per cui la canaglia sia giunta a Nessundove è però un mistero, nessuno sa quale sia il suo obbiettivo, cosa stia cercando. Il Nulla ha divorato parte della sua memoria insieme a quella di molti altri, lasciandolo privo di un perché, di un progetto, di un sogno. Una cosa è certa, dimostrerà a tutti che anche una canaglia dal cuore d'oro è in grado compiere grandi gesta, e lo dimostrerà cambiando le cose, aiutando i deboli, sconfiggendo i malvagi... Sempre che non ci finisca lui in mezzo, sia chiaro! Riuscirà l'amabile Beniamino a ritrovare ciò che ha perduto o sarà costretto a trovare un nuovo motivo per essere eroe? Riuscirà a mantenere l'animo puro che dice di avere, o cederà alle lusinghe del male?
Legami:
#32 - Frate Clemente, La Guida (personaggio interpretato da M. R.)
Motto: La fiducia in se stessi è l'essenza dell'eroismo Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Consigliere
Teaser: Coloro che hanno attraversato il villaggio di Nessundove e si sono persi, nelle sue strade come nel loro cuore, hanno chiesto consiglio a Frate Clemente. D'animo scontroso e dal fare scorbutico, questo frate vive la sua missione differentemente da quanto suggerisce il suo nome. Mosso da nobili intenti e da un animo consapevole, questo frate sa quanto sia importante avere un lieto fine, nel Regno Incantato.
Non capita spesso che Nessundove sia la meta di un avventuriero, soprattutto perché questo magico villaggio lo si può trovare solo quando non lo si sta cercando. Ma nel momento in cui il frate in cerca di avventura solcò la porta della taverna di Nessundove, capì di aver raggiunto la sua destinazione, e che il suo scopo sarebbe stato quello di aiutare i giovani e consigliarli nelle loro avventure.
Nessundove era solo un villaggio, ma erano i suoi abitanti a renderlo ciò che era. Un villaggio si può ricostruire, ma la sua anima una volta perduta non può essere rattoppata. Per questo Frate Clemente deve, ora più che mai, essere guida e supporto per i suoi compagni, poiché il mondo ha bisogno di eroi. Ma chi è ora Frate Clemente di fronte a questo piccolo manipolo disperato, adesso che la magia di Nessundove è spezzata? Riuscirà a rimanere la guida di cui Nessundove ha bisogno? Riuscirà a scegliere tra il passato e il futuro?
Legami:
#33 - Lucrezia Solcacielo, L'Orfana (personaggio interpretato da S. D.)
Motto: Avverto il conflitto che è in lui, avverto il conflitto che è in me. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: Con dolore si racconta la storia di Lucrezia, colma di disgrazia e ingiustizia fin dal primo vagito della nascita sua e di suo fratello Ivan. Accolti dapprima nelle tenebrose sale dello scomparso Re che Mai Fu, i due fratelli vennero separati dal destino, che operò per mano del valoroso Koschei. Il campione si fece strappare il cuore pur di riuscire ad entrare nel tenebroso castello, che più di ogni altro posto è precluso ai puri di spirito. La bambina venne quindi salvata e portata a Nessundove, mentre Koschei, oramai colmo di oscurità ove prima albergava un cuore scintillante, venne allontanato da lei e dal lucente reame per ritornare nell'oscurità di quel freddo castello dove tutto era iniziato.
Lucrezia crebbe, valorosa e coraggiosa, cercando di rimanere altruista e di soffocare dentro di lei quella voce che la spingeva all'egoismo e al male. Nonostante i suoi sforzi, Nessundove fu per la giovane un luogo ostile, ricco di sguardi spaventati misti a odio, a causa della sua provenienza. Girava voce infatti che la piccola orfanella fosse figlia di niente meno che Il terribile Re Che Mai Fu, l'oscuro signore delle terre dell'ombra. Lucrezia si sentì sempre un'estranea a Nessundove, nonostante le cure e attenzioni di Frate Clemente.
La paura per ciò che alberga nel suo cuore è sempre nella mente di Lucrezia, che si sente sempre in bilico tra la luce e oscurità, chiedendosi se sia davvero la figlia di un uomo tanto malvagio. Lucrezia cerca più di ogni altra cosa risposte alle sue domande, su se stessa, su suo padre, su Ivan e Koschei. Riuscirà a gettare luce sul suo passato o verrà inghiottita dal buio da cui proviene? Riuscirà a diventare un'eroina, o cadrà, come cadde il suo salvatore? Ma ogni campione ha bisogno di uno scopo e Lucrezia non ha ancora trovato il suo...
Legami:
#34 - Moriduno, il Mago d'Ambra (personaggio interpretato da A. S.)
Motto: Se ti guida la passione, fa almeno che sia la ragione a tenere le redini. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Mago
Teaser: Qualcuno dice sia vecchio quanto la magia stessa anche se non ne porta i segni sul volto, qualcuno dice abbia letto tutti i libri del mondo anche se nessuno ha mai visto la sua biblioteca. Qualcuno dice abbia garantito i più potenti artefatti che si possano ricordare, che la sua saggezza sia infinita e il suo consiglio più prezioso dell'oro. A sentire Moriduno però, egli non è nient'altro che una persona qualsiasi. Saggio certo, ma non saggio quanto l'avventuriero che risolve l'enigma di una Sfinge. Potente certo, ma non quanto può essere potente il bacio tra due innamorati.
Nessuno ama e comprende l'importanza del villaggio di Nessundove più di Moriduno, che da sempre ha visto giovani eroi raggiungere un lieto fine dopo essere passati da lì. Per questo motivo la restaurazione di Nessundove deve essere l'assoluta priorità, perché ci deve essere un luogo ove le genti devono andare e venire, e sentirsi cambiati. Le persone che ora si fanno chiamare "genti di Nessundove" non sono che una mera menzogna in ricordo di qualcosa che non c'è più, ma che si potrà riavere, se si lasceranno alle spalle il passato verso un nuovo, brillante futuro. Moriduno, molto spesso in contrasto con Frate Clemente, sa che niente è importante come un luogo. Senza Nessundove non esisterebbe alcuna storia, senza Nessundove nessun eroe troverebbe il suo destino. Il villaggio deve tornare quello che era, a costo di qualsiasi sacrificio. Anche quello delle sue ultime genti.
Legami:
#35 - Isabella, Il Falco Bianco (personaggio interpretato da M. P.)
Motto: Per sempre vicini Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser:
Gli Incubi che tormentano la notte svegliano Isabella, che osserva dalle finestre della Rocca d'Avorio cercando nel buio il suo Lupo Nero. La sua speranza, la sua vita. Durante il giorno la sofferenza diventa ancora peggiore, accentuata dallo sguardo tremendo del Vescovo, che le ricorda ogni giorno di quando costrinse il suo amato a rifuggire la luce del giorno e nascondersi nella notte.
Tutti conoscono la storia, e tutti sanno che per Isabella e Navarro è proibito amarsi, perché la luna non può raggiungere il sole, né il giorno abbracciare la notte. Per questo motivo la giovane viene vista con sospetto, sia dai Monaci Grigi che dai suoi stessi compagni di Corte. Perché trasgredire la legge significa condannare tutti ad un destino peggiore della morte. Perché niente è disgustoso come amare la notte.
Ma si può davvero chiamare vita quella in cui non si combatte per ciò che si ama? E si può davvero credere che i due, in un intero anno, non si siano mai scambiati in segreto un bacio d'amore?
Legami:
#36 - Eloisa, la Strega Bianca (personaggio interpretato da E. D.)
Motto: Essere potente è come essere una signora. Se hai bisogno di dirlo, non lo sei. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Potere proibito
Teaser: Nessuno sa cosa successe quel giorno nero in cui arrivarono nella Rocca D’Avorio le otto sorelle, che alcuni chiamano streghe, ma di cui tutti hanno paura. Eloisa si divise dalle altre sette, non si può dire chi abbandonò chi, perché gli affari delle streghe non si discutono fuori dalla congrega.
Di animo forte e sicuro, la donna si ritrovò senza un posto in cui andare una volta separatasi dalle sue sorelle. Frate Clemente offrì l'ospitalità di Nessundove, poiché anche se il villaggio era scomparso, le persone che lo popolavano ancora tenevano nel cuore il sacro compito di accogliere gli eroi alla ricerca di qualcosa. Nonostante Eloisa sia gentile e disponibile, ma in qualche modo fredda, come una bella giornata di fine inverno, il Mago Moriduno la tiene sott'occhio: quali sono i poteri proibiti che questa strega sta portando a Nessundove? E soprattutto, cosa sta cercando?
Eloisa sembra ignorare i sospetti e procede fiera con la sua vita. Non accetta molti vicino a lei, preferendo circondarsi da chi non ha dubbi nell'animo. Magari perché ne ha troppi nel suo stesso cuore. Magari perché, a volte, accade che una Strega Bianca non nasconda alcun segreto ma solo le ferite di chi fugge oltre la linea dell'alba preferendo il giorno alla notte, scegliendo un cammino impervio a costo di tradire legami più profondi del sangue. Solo Eloisa conosce le risposte a queste domande, o le risposte che dovrà dare al Diavolo quando busserà alla sua porta, ma una cosa è certa: la Corte del Giorno, la Regola Bianca e la sfida al buio sembrano per questa strega più importanti di ogni cosa. Forse per vera devozione o. forse, perché vuole usarle per difendersi, quando verrà il giorno di rendere conto al padrone di tutte le Streghe.
Legami:
#37 - Alisandra, La diseredata in cerca di vendetta (personaggio interpretato da D. P.)
Motto: L'orgoglio ha quasi sempre una compagna ancora peggiore: l'invidia. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Discorde
Teaser: La vendetta è un piatto che va servito freddo, e Alisandra è pronta ad impiattare. Giunta nella Rocca d'Avorio con sicurezza e determinazione, la donna si portò verso le famiglie nobili e si annunciò da sola poiché priva del suo seguito. Come sempre mostrò il suo lato freddo, elegante e serio, come da una Contessa ci si aspetta. I duchi e i conti la guardarono però con sospetto e il Re Immacolato le punse il dito con un ago, notando con disgusto il colore rosso del suo sangue, il sangue di un suddito! Scacciata dalla corte con disprezzo, Alisandra non potè capacitarsi dell'accaduto, e giunse all'unica ovvia conclusione: era stata maledetta. Sciagura sui maghi e le streghe, fattucchieri senza talento che per pochi spiccioli vendono fumo spacciandolo per profezie, e sciagura a coloro che si ritengono più in alto di lei! La sua rabbia ribollente trovò casa tra i severi consigli di Frate Clemente, che trasformò la sua disperazione in determinazione. Giurò che avrebbe fatto vedere a quei nobili squattrinati e a quei maghi da strapazzo cosa significa la vera aristrocrazia, li schiaccierà e li umilierà, una volta mostratogli che anche il suo sangue è in realtà blu quanto il loro.
Legami:
#38 - Amelia, La ragazza che aspettò (personaggio interpretato da F. V.)
Motto: Catturerò il destino afferrandolo per il collo. Non mi dominerà. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Le Genti di Nessundove - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Apotecaria
Teaser: Tutte le storie raccontano di giovani avventurieri pronti a tutto pur di salvare l'amata, di cattivi e perfidi stregoni intenti a rubare gli oggetti più preziosi, di incubi spaventosi che solo i più coraggiosi possono fronteggiare. Tutte queste storie iniziano con un semplice giovane, un contadino, che quasi per caso si trovava in dovere di accettare una missione, che solo lui poteva compiere. Amelia quindi aspettò, aspettò quel segno che le avrebbe cambiato la vita, che l'avrebbe resa un'eroina... Ma non arrivò mai.
Molti inverni erano passati e il destino non si era ancora incrociato alla ragazza, che ogni giorno sogna d'eroismo e grandi gesta. Persino i mercanti ambulanti smisero di bussare alla sua porta, perché stufi di essere importunati da lei che con incessanti domande cercava di scoprire se avevano bisogno di aiuto o erano alla disperata ricerca di un eroe. Per quanto il valore e l'altruismo della ragazza si dimostrassero enormi, non erano abbastanza per far avverare un destino di gloria.
Amelia non si diede per vinta, e quando capì che niente e nessuno sarebbe arrivato a renderla una grande eroina, decise di partire e diventare la protagonista delle storie di cui aveva sempre letto. Si nasce eroi o lo si diventa? Basta desiderare qualcosa per ottenerla? Cosa sarà disposta a sacrificare Amelia pur di diventare la persona che sogna di essere da quando è una bambina?
Legami:
#39 - Artemone, Il Crociato (personaggio interpretato da T. D.)
Motto: Prima dell'amore e prima di sé stessi, il dovere. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: L’Inquisizione di Specchi - Nazione: Umano - Genere: maschio
Teaser: Ci sono cause più nobili di leggi e doveri, fedi talmente brillanti da oscurare il sole e battaglie da cui nemmeno il più vile dei codardi si sognerebbe di fuggire. Artemone, nel suo cuore ardente di Inquisitore, sente su di sé il peso della più grande lotta, e poco contano limiti o etichette quando si è pronti a pugnare contro la Notte stessa, i cui infidi figli di nero vestiti sono il più grave pericolo, peggiore anche dei venti del Nulla.
Artemone non ha paura di andare contro alla Regola Bianca, né di sfidare pubblicamente il Vescovo, i Nobili o finanche Triaria, se animato dal sospetto che anche uno solo di loro sia in combutta con le forze nemiche. L’inquisitore non teme di essere punito o chiamato traditore, anzi, porta su di sé il disprezzo degli altri come fosse una splendente medaglia: non è per fama di gloria o sete di onore che si è fatto araldo del severo Specchio, ma per seguire il più alto ideale.
Legami:
#40 - Flaminia, La Punizione (personaggio disponibile)
Motto: La paura segue il delitto e ne forma il castigo. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: L’Inquisizione di Specchi - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Discorde
Teaser: La gratitudine è una chimera sconosciuta nella vita degli Inquisitori, qualcosa di impossibile da ottenere, come quell’isola ancorata alla linea dell’orizzonte. Per quanto la complessa etichetta della Corte del Giorno faccia del suo meglio per mascherare l’ipocrisia, è con malcelata ostilità ed evidente timore che in molti reagiscono al passaggio di chi reca alto il vessillo dello Specchio.
Flaminia, incaricata di eseguire le condanne più gravi inflitte dall’Inquisizione, sembra trarre la sua forza da questo disprezzo e tanto più la bianca Corte le si mostra ostile, più lei sembra trarre piacere nel punire i colpevoli. O gli innocenti, poiché di fronte allo Specchio ogni differenza si annulla.
Ma da dove nasce questa ferocia, questo desiderio di vendetta contro ogni cosa, di cui Flaminia ha l’animo pieno? C’è chi dice che ella abbia subito un torto, prima che il Nulla si prendesse ogni memoria, e senza più ricordarsi del colpevole o della colpa cerchi ora per chiunque punizione sommaria. Altri sussurrano invece di una maledizione stretta attorno al cuore di Flaminia, e di un nero bacio d’amore che potrà finalmente placarne la rabbia. Gli ultimi, forse più saggi, sostengono che invece non c’è nessun segreto e Flaminia mostri solo il vero volto di ogni Inquisitore.
Legami:
#41 - Triaria, La Legge (personaggio disponibile)
Motto: Dura Lex, Sed Lex Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: L’Inquisizione di Specchi - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: Il dovere è una fiaccola ardente, una fiamma brillante in grado di bruciare anche i pietrificati alberi della foresta di chiavi, un fuoco abbagliante che una volta si invaghì dell’aurora. Eppure, molti uomini e donne ne hanno paura, timorosi di bruciarsi la mano o gli occhi se dovessero avvicinarsi troppo a quella bianca luce senza perdono. Altri, pochi in verità, riescono a tendere il braccio sopportando il calore delle responsabilità, facendosi così portatori di quella torcia che, sola, può illuminare anche la notte più buia.
Triaria, il cui compito è comandare l’Inquisizione di Specchi, non ha mai avuto paura dei suoi doveri. Per questa donna austera niente ha valore quanto la legge, unico confine capace di arginare le bassezze dell’animo umano, unica possibile difesa contro le voraci nebbie del Nulla o i tradimenti della Notte. Ma solo un ipocrita, vile e spergiuro si cullerebbe nel desiderio infantile di applicare la legge e i suoi castighi solo contro avversari e nemici, tollerando meschine infamie da quanti chiama vicini e congiunti. No. La legge deve essere per prima cosa un imperativo morale, da custodire nel nostro spirito come quei ricordi d’infanzia tanto preziosi per maghi e fattucchiere.
E così Triaria conduce la sua Inquisizione nel rispetto della Regola Bianca, riconoscendo l’autorità dei nobili, del Re Immacolato e del Vescovo di Specchi, sapendo quando allentare lo zelo della sua missione prima di prevaricare i confini a lei attribuiti dalla Corte del Giorno. Triaria rispetta i suoi compagni Inquisitori e vuole per loro essere una degna guida, dirgendoli con severa fermezza lungo il sentiero del dovere.
Eppure, a volte Triaria si scopre sola. E’ possibile che tutti temano a tal punto chi ha il coraggio di seguire fino in fondo la legge?
Legami:
#42 - Alianora, La Pulzella (personaggio interpretato da M. M.)
Motto: Alzate la croce, così che possa vederla oltre le fiamme. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: L’Inquisizione di Specchi - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Guardiano
Teaser: Nel Regno Incantato tutti conoscono il potere delle parole, e nessuna parola è pericolosa quanto quelle sussurrate in preghiera. Quando con tono sommesso i fedeli invocano Dio per ottenere guida e conforto, in cuor loro sperano di non sentire davvero quella voce ardente chiamata rivelazione.
Alianora ha ricevuto l’illuminazione il giorno in cui fu stretto il Secondo Giuramento, quando ancora i ricordi di sofferenza non erano stati inghiottiti dal Nulla. La voce del Signore, o di chiunque rispose alla sua supplica, rivelò all’Inquisitrice il vero male che era suo dovere estirpare:
“Ogni volta che il Secondo Giuramento viene infranto, quando l’ordine del mondo viene sovvertito dall’animo egoista di chi crede che la luna possa raggiungere il sole, allora il Nulla si fa più vicino alle porte della celata Rocca, allora la fine di ogni cosa si appresta. I colpevoli devono trovare punizione e niente di loro dovrà restare nel mondo di domani.”
Da quel momento, come colta da agitazione febbrile, Alianora è dedicata anima e corpo alla sua missione. Mal sopporta la guida di Triaria, che pur senza mandato divino si ostina a comandare l’Inquisizione con la cautela di chi preferisce dimenticare la fine del mondo piuttosto che affrontarla. Da quel momento, Alianora sembra aver perso interesse per ogni legame umano, come se un comando nascosto le avesse ordinato di procedere solitaria. Ma può una donna sola sfidare il Nulla ed il buio che si nasconde nella Corte del Giorno? Davvero un abbraccio o una parola di conforto saranno puniti con il fallimento?
Legami:
#43 - Illirco, Il Paladino (personaggio interpretato da A. C.)
Motto: E, alla fine, non sono gli anni nella tua vita che contano. È la vita nei tuoi anni. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: L’Inquisizione di Specchi - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Guardiano
Teaser: Le storie più antiche, che come solchi percorrono la memoria attraverso ogni generazione, non hanno bisogno di molte parole. Esse sono cristalline e perfette, come le pietre preziose sbocciate assieme al primo fiore dopo il lungo inverno, quando sulla montagna proibita l’uomo senza sogni chiamò il vento con un nome segreto.
Quella di Illirico è una di queste storie, poiché egli è un uomo di valore e coraggioso, votato ad una nobile causa. E’ un flagello per i malvagi e un bastione per i deboli, un sostegno per gli sconfitti e una minaccia per gli usurpatori. Illirico è un paladino.
Del resto, quando il Nulla ha ormai inghiottito ogni ricordo, è facile professarsi senza macchia e senza paura. Ma cosa farà Illirico, se dalle vuote nebbie riemergeranno oscure memorie? E se anche questo non dovesse succedere, riuscirà a rispettare il suo codice di valori? Poiché come le antiche storie insegnano, più la luce brilla intensa, più l’ombra si fa scura, e la caduta, per un paladino, è un finale vecchio come il tempo.
Legami:
#44 - Longino, Il Caduto (personaggio interpretato da M. A.)
Motto: A tutto si abitua quel vigliacco che è l'uomo. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: L’Inquisizione di Specchi - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Potere Proibito
Teaser: Longino appare curvo, schiacciato sotto al peso di una colpa più profonda di quel mare dove un tempo si trovava un castello perduto in cui furono sepolte le anfore piene dei più bei giorni d’autunno. Longino non parla spesso, come se ogni sua parola potesse essergli ritorta contro, come se un terribile segreto scalpitasse per liberarsi dalle catene del suo animo. Longino è un Vermiglio, uno di quei traditori che aprirono le porte della Rocca d’Avorio perché il Nulla potesse divorare persone e ricordi.
Nella severa Corte del Giorno, dove la pietà è spesso solo una vuota parola e la redenzione un’evanescente chimera, Longino ha vissuto per lunghi giorni portando il terribile e rosso fardello del peccato. Isolato anche dai suoi vecchi compagni di cui più non poteva sopportare la vista, come se la loro sola presenza riportasse alle mente le sue azioni sciagurate, Longino ha potuto osservare in solitudine la vita delle bianche genti. Subito si accorse che oltre ai Vermigli altri venivano isolati e disprezzati. Non a causa del loro peccato. No. A causa del loro nobile ed implacabile scopo.
Fu così che Longino, da quel giorno conosciuto come il Caduto, cospargendosi il capo di cenere e, dicono le malelingue, usando un vecchio inganno rubato al principe dei gatti, convinse con lunghe preghiere Triaria a prenderlo al suo servizio. Avrebbe fatto ammenda, con azioni e devozione, della sua terribile colpa.
Ora Longino serve l’Inquisizione di Specchi, ma il suo proposito è sempre più arduo da mantenere. I suoi antichi compagni lo disprezzano e tra i nuovi nessuno davvero si fida di lui. Di eterna solitudine è fatta la vita del penitente.
Eppure Longino persevera, e assolve ai suoi compiti con eccesso di zelo, come a voler dimostrare qualcosa, come a voler allontanare domande su quel segreto che non ha mai rivelato.
Legami:
#45 - Nadia, La sibilla dell'Estate (personaggio interpretato da F. M.)
Motto: Noi siamo quello che possediamo Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Veggenti del Tempo Perduto - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: La gazza è attirata dal lucore delle cose sotto il sole cocente dell'Estate, e spesso viene accusata di essere una ladra per la smania di rubare questi oggetti brillanti. Sembra quasi che questo animale soddisfi il desiderio di collezionare il lustro, nascosto nella provenienza di queste cose luccicanti, dei precedenti proprietari, dando per scontato che questi siano famosi.
Nadia, che una gazza non è, si comporta allo stesso modo, ma con strumenti diversi. Ella può osservare il passato degli altri con le carte segnate dal seme dei Denari, ma vedere soltanto le cose possedute, quelle che si stimano con l'oro delle tasche o con i sentimenti del cuore, quelle ottenute con il denaro o con il sangue. Ammira quei possedimenti andati perduti e che il proprietario ha dimenticato per non piangere più la loro scomparsa. E mentre li accarezza con la mente, Nadia con il cuore ne prova gelosia e li desidera nella speranza di trovare in quegli oggetti un frammento del suo passato che il tempo ha cancellato. D'Estate l'invidia per l'abbondanza del raccolto altrui colpisce anche il contadino più savio e più paziente. Nadia cerca la sua affermazione in quelle cose solide che sopravvivono alle ere, perché le fiabe non parlan mai di gente comune, ma di re dal castello argentato, di streghe dal calderone magico, di fanciulle dai mantelli che brillano ai raggi bianchi come il latte della luna. Ed ecco che si favella nuovamente di qualcosa che luccica, e il desiderio di Nadia ancor si infiamma.
E' la danza degli specchi, davanti ai quali la fanciulla con foga cerca se stessa sottraendo pezzi da mirabolanti personalità, abbagliata dal sole del meriggio, con il grave rischio, forse poco ponderato, di uscirne ancora più confusa e smarrita. Fino a che punto bisogna esser fedeli a se stessi se quel che si ha non ammette la soddisfazione? Dove sta il vero valore dell'autenticità? Qual è il limite morale di una gazza ladra?
Legami:
#46 - Cartesio, Il Pendolo perfetto della primavera (personaggio interpretato da F. P.)
Motto: Raccoglieremo, vita dopo vita, ciò che abbiamo seminato. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Veggenti del Tempo Perduto - Nazione: Umano - Genere: maschio
Teaser: La perfezione dell'ordine è un pendolo dal moto continuo che scandisce ed unisce con la sua traiettoria due punti di un filo invisibile: in un capo vive la causa nell'altro l'effetto. La Storia è un libro antico che parla spesso di uomini virtuosi perseguitati da sventure, mentre criminali e malvagi impenitenti vivono beati, ricchi e senza paura. Perché quest'ordine visibile non ci spiega le ragioni di tale insensatezza? Ci deve essere un’altra dimensione in cui trovare le spiegazioni e rivendicare la nostra necessità di giustizia. E si potrebbe pensare che tal ricerca sia un atto a pervertire la natura giacché in essa non vi sono né ricompense né punizioni, ma solo conseguenze.
Cartesio l'ha imparato osservando la Primavera. Un'esplosione in fiori della vita pulsante e brulicante, un vortice di passioni e di rigogliose ricrescite, una danza amorale di lotta e sopraffazione scevra dal senso umano di equità, che a prima vista parrebbe caotica e senza regole. Eppure se tale stagione fosse senza disciplina sarebbe l'emblema della morte di una terra infeconda. Cartesio l'ha ben capito: ogni azione porta un frutto, buono, cattivo o neutro, immediato o dilazionato nel tempo.
E così con le sue carte segnate dal seme dei Fiori, questo fratello, che ricevette un sorriso di approvazione da un fauno, può scorgere nel passato le cause di ciò che è capitato alle persone. I più temerari eroi di ogni dove si son piegati davanti al suo responso quando hanno scoperto che i motivi per i quali le cose sono avvenute son dipesi dalle loro azioni, anche quando si parla di sventura o di sfortuna. Cartesio è una lama affilata che taglia il mondo in perfette porzioni, ordinate nel tempo e nello spazio, senza sbavature. Cartesio vede tutto come fosse un elaborato meccanismo di rotelle e leve, un complesso groviglio di formule matematiche, un preciso susseguirsi di movimenti che hanno senso grazie a quello precedente, tale da eliminare qualsiasi alibi di grazia o di fato.
In tal modo la coincidenza diviene una parola insensata poiché nulla esiste senza un’origine. Ma la comparsa del Nulla ha messo in crisi il sistema di Cartesio, perché nel niente non esiste effetto e causa, e ammettere questa inesistenza anche una sola volta significa che tale fenomeno è sempre possibile. E allora perché continuare a dare senso al mondo con questo estremo determinismo? Quale causale paura spinge Cartesio a non ammettere l'imperfezione? Quale sarebbe l'effetto se ora dovesse rivalutare tutto e trovare un altro paradigma denso di nuovi significati?
Legami:
#47 - Tobia, Il custode dell'Inverno (personaggio interpretato da A. L.)
Motto: Come deve essere freddo l’inverno per coloro che non hanno caldi ricordi Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Veggenti del Tempo Perduto - Nazione: Umano - Genere: maschio
Teaser: C’è sempre un fratello, in una famiglia numerosa, più rispettato e più autorevole per la sua saggezza o per la sua temperanza o ancora per la gelida disciplina del suo cuore. E’ come l’inverno per le altre stagioni: fa riflettere sull’anno appena trascorso, e prepara a quello che verrà per non cadere negli stessi sbagli.
Tobia l'innevato è il maggiore tra i suoi fratelli e, marchiato da un fauno per capriccio, oggi può svelare del passato soltanto gli errori, gli abbagli e le vicende più sfortunate. Non c'è ragione di stupirsi se molti temono ciò che le sue carte segnate dal seme della Freccia possono far riemergere dalle sabbie del tempo. Eppure quel che muove Tobia è il desiderio di proteggere, perché davanti al gelo invernale nessuno è mai davvero pronto. Il suo sguardo severo tradisce il suo animo comprensivo. Le sue mani ferme e decise mentre mescolano le carte non esprimono gli agitati sussulti del cuore all'idea che la sua famiglia possa spezzarsi e perdersi. La volontà ultima di ciò che ogni giorno l'Inverno compie e dice è quella di tener adunati i suoi affetti, poiché in passato un fratello, il settimo, si è smarrito. Tobia oggi strappa i petali delle ore, chiedendosi se avesse potuto fare altro per salvarlo, se avesse dovuto amarlo di più per tenerlo vicino. Un senso di colpa nero come la Corte che la notte governa e che ha accolto, forse per dispetto o per sfida, quel fratello dal numero dispari. Certi affronti non possono essere nascosti, neanche dalla neve che tutto copre nel gelido silenzio.
Tobia sa bene che quando fa freddo ci si stringe più stretti agli altri alla ricerca di un rassicurante tepore. Ma il posto accanto al suo è vuoto e lui lo osserva con un malinconico sguardo di attesa.
Legami:
#48 - Greta, L'eremita dell'Autunno (personaggio interpretato da m. f.)
Motto: Sembra solo pioggia, ed invece è ricordo Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Veggenti del Tempo Perduto - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: Le sirene, suonando lo spartito del mare, pizzicano i fili del cuore degli uomini. Greta non è loro figlia, eppure parimenti sembra avere la stessa facoltà. Alcuni lo chiamano dono altri maledizione poiché ella non auspica gli amori o i nemici in arrivo, ma vede quelli passati, quelli perduti, quelli dimenticati. Le sue carte dal seme delle Foglie possono muovere alle lacrime quando raccontano di quelle belle amicizie tramutate in ostilità, o di quelle passioni che il tempo ha cancellato.
Greta è l’autunno, è la celebrazione dei rumori, dei profumi e dei colori come a rispettare un antico impegno, e in questo modo insegna a lasciare andare le cose ormai morte e come parlare a quelle perse. Ma la sua grande preoccupazione si volge verso i suoi fratelli che per troppo tempo sono stati soli. Nessuno di loro sembra avere un amore per il quale sospirare, o un nemico per il quale ordire una vendetta. O semplicemente un amico con cui condividere i propri segreti inconfessati. Per loro non può tirare fuori niente dal passato, ma nel presente forse qualcosa può fare.
È così che Greta mantiene la promessa di oro e cremisi che tra i rami ha sancito con il Fauno. Tuttavia il suo petto è divenuto alcova di un pesante addio mai pronunciato, ma a chi e perché son misteri che neanche le Foglie sono in grado di svelare
Legami:
#49 - Oreste, Il saggio del Solstizio (personaggio interpretato da S. O.)
Motto: Senza inverno non c’è estate Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Veggenti del Tempo Perduto - Nazione: Umano - Genere: maschio
Teaser: Nei giorni dei solstizi la durata del giorno e della notte raggiunge il massimo della sua espanzione. E se d'estate è il momento in cui il buio inizia a vincere sulla luce, d'inverno il sole ha la sua rivincita. I saggi delle fronde sanno che l'uomo e le sue vicende seguono lo stesso andamento. Una salita e una discesa. Un cambio drastico nel bene e nel male. Esiste sempre un momento di svolta, un passaggio, un consiglio o un'intuizione portata dal vento.
Da dove arrivi la magnificente saggezza di Oreste è un mistero. Forse arrivò dal ciclo dei campi che suo padre ha coltivato. Oppure da una fauno, quello che in una notte di giugno gli sussurrò parole segrete dal gusto di miele e di fiele. Ora Oreste con le sue carte segnate dal seme della Luna vede nel passato quel momento pari al solstizio che ha segnato la vita delle persone. Vede il momento della virata. Alcuni dicono di aver visto una paladina dalla ferrea giustizia scappar via da un responso di Oreste madida di sudore e bianca nel volto dopo aver appreso e ricordato che in passato, ben prima di essere un'emissaria della legge, commise efferati e sanguinosi misfatti.
Oreste non ne fa un segreto, e quel che più gli sta a cuore è rovesciare sempre la medaglia, perché è così che si sopravvive alla piatezza della fissità delle cose. Non c'è evoluzione senza uno stravolgimento, ma che sia ben compreso e ordinato nel suo incedere. E a ragion veduta di questi presupposti, la rigità delle regole che disciplinano la vita nella Rocca ad Oreste inizia a star stretta. Ed ecco nascere sul suo viso un cenno di fastidio... lo stesso che in passato sbocciò poco prima che la sua famiglia, i suoi fratelli e la sua casa vennero stravolti dall'arrivo del Nulla.
Oreste si guarda intorno e si rincuora nell'apprendere quante sfumature esistono in questo mondo, e si compiace non poco quando a svelarle è lui stesso. Poi capita di fermarsi davanti ad uno specchio, e quel che osserva è un uomo vestito con lo stesso abito da sempre, con una luce negli occhi immutata, con idee ferme e imprigionate in una stasi simile a quella di un ghiaccio eterno. Prima a poi l'evoluzione degli altri lascerà Oreste indietro? E' forse arrivato il momento di cambiare lui stesso? Se la risposta è sì, che cos'è questa sensazione di paura che blocca i piedi quando il passo successivo poggia su un terreno nuovo come fosse vuoto?
Legami:
#50 - Ipazia, La folle dell'Equinozio (personaggio interpretato da C. C.)
Motto: Ascolta. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Veggenti del Tempo Perduto - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: Nei giorni degli equinozi la durata del giorno è uguale a quella della notte. Ci vuol allora un guizzo di follia per destar la piattezza di tale tempo. E' la guisa dell'imprevisto che dona sapore al cibo di oggi. E' l'indeterminabile che ruga la fronte dei saggi contemplatori delle sfere del mondo. E' il non senso che rende sensatezza alle faccende della vita.
Ipazia, in parte giullare, in parte dispensatrice di filosofia, ammette nel ventaglio delle sue possibilità solo ciò che non è stato determinato. E pare divertita quando, con le sue carte segnate da tutti i semi in maniera caotica, legge del passato avvenimenti improbabili, disordinate vicende, fatti che parrebbero essere senza senno. Parrebbero, ripeto. E vorrei dimostrartelo or ora, tu che leggi queste righe che a comporle son proprio io, Ipazia. Che cambio drastico di prospettiva! E son sicura che tu ti stia chiedendo se io son stata sincera, o quale verità portano le prime righe scritte come un neutrale osservatore. Caro lettore, io ti ho osservato e ho visto nei tuoi occhi una prima tranquillità tramutata in incredulità quando mi son rivelata. Lo so, io lo comprendo. Il potere forte dell'imperfezione. Io lo ammiro e lo esalto. La paura di ciò che è sconosciuto perché imperscrutabile, l'imprevedibilità dei moti, l'onda anomala di un mare nella calma piatta.
Giunge poi il momento delle domande. Arriva quando a sparigliar le carte son stata proprio io. Io che nella linea irregolare della vita vedo il senso stesso della vita. Con desolazione non posso che constatare che la mia linea è dritta come la lama forgiata dai Fabbri Silenti. Dovrei forse diventar cieca o stupida per avanzar nel buio, come fai tu, perché è quello che desidero? Io ti invidio e ti amo allo stesso tempo. Ti odio e ti vorrei baciare per gustare anche solo per un attimo quella stretta al cuore quando l'impensabile si presenta.
Legami:
#51 - William Shakespeare, Il capitano dei fulmini (personaggio interpretato da A. L.)
Motto: La reputazione: una vita per costruirla, un secondo per distruggerla Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Corsari del Nulla - Nazione: Umano - Genere: maschio
Teaser: Un vascello quando solca i mari è temuto non per il suo pomposo nome, non per i colori della sua bandiera che sventola sul pennone dell’albero maestro, ma per la fama del suo terribile e spietato capitano. Ma William governa la Signora dei Nembi, una nave che solca i cieli e lassù si sta sopra ad ogni regola e ad ogni reputazione.
Forse imparò i segreti delle nuvole dalle stelle o come decifrare i venti dai maestri delle sacre montagne, ma nessuno sa dove e da chi apprese l’arte della raffinatezza di cui è unico e indiscusso padrone. Ogni fendente di spada pare una danza e ogni ordine una poesia decantata. E guai se il resto della ciurma non compiace il suo gusto artistico. Tutto deve essere bello ed elegante, anche il perdono che in ginocchio gli viene implorato quando William dispensa castighi a chi vuole ribaltare lo stato delle cose.
Oggi la Signora dei Nembi sembra scomparsa. William è caduto sulla terra e, toccato il suolo, la sua reputazione parrebbe infranta. Anche se le nuvole sono lontane, il capitano ha promesso di riportare la sua ciurma in alto tra gli astri, di viver ancora come magnifici corsari per goder nuovamente della bellezza del mondo.
Eppure quando un uomo si ricopre di così tanto splendore chissà quale orrore vorrà nascondere.
Legami:
#52 - Aphra Behn, La nuvola dal cuore infranto (personaggio interpretato da S. T.)
Motto: Alla vendetta ci pensa il tempo. Io so aspettare Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Corsari del Nulla - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: Il Depositario della Prima Storia rammenta sempre che chi fugge dalla legge teme la gelida falce, chi scappa dal morso della sirena ha paura della maledizione delle onde, ma colui che corre via dal dolore d’amore fa un favore a chi quel cuore l’ha infranto, perché rimanda la vendetta che ne consegue.
Non si conosce la storia di Aphra Behn e il perché lei lasciò le acque salpando sulla Signora dei Nembi. Quando capitan William la accolse lei promise che mai più avrebbe toccato terra così da non trovarsi a dover trafiggere il petto di un uomo, un tale che la tradì. Nessuno chiese altro, ben consapevoli che un cuore infranto non si può ricucire soltanto con parole di conforto. Aphra cercò sollievo, e forse una nuova ragione per continuare a vivere, nell'esser la più brava della ciurma. Il dolore lasciò spazio alla competizione, la competizione ad una sottile e fredda rabbia. Forse è per questo che sprezzante ridicolizza gli uomini che si vantano di esser eroi coraggiosi e incredibili amanti, ma solo dopo averli sedotti. Qualcuno in lei riconosce un roccioso livore, altri, pochi invero e forse i più lungimiranti, paura di esser nuovamente tradita.
E ora che i suoi piedi sono obbligati a toccare terra, quella antica ferita brucia nuovamente, ma il tempo ha cancellato il ricordo delle fattezze dell'infame traditore. Forse Aphra colpirà chiunque le capiti a tiro nella speranza di punire quello giusto? O avvicinerà le donzelle della Corte del Giorno per educarle ad essere più accorte prima di promettere amore e tutto quel che segue? O cercherà un modo per diradare le nebbie del tempo e scoprire chi fu a spezzarle il cuore?
Legami:
#53 - John Fletcher, Il primo nemico dei pirati (personaggio interpretato da g. m.)
Motto: Pirati? Perfetti per tener viva la fiamma di un falò Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Corsari del Nulla - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Guardiano
Teaser: Molti conoscono la storia del marinaio dalla giustizia indefessa e in procinto di diventar primo ufficiale della flotta del Mar di Corallo. Egli catturò una nave di pirati che traghettava da un continente all'altro sirene rese schiave senza pagare dazio alla corona. Il capitano di quei furfanti si rifiutò di versare il riscatto richiesto e poco dopo il suo vascello prese fuoco. Le fiamme consumarono il legno, le vele e tutte le sirene impigliate nelle reti. Quel marinaio non divenne mai ufficiale perché fu allontanato dalla flotta una volta ritenuto colpevole di quell'incendio e di tutte quelle morti. Alcuni però ancor oggi sostengono che quella distruzione divampò per mano dei pirati e non di colui che con foga rincorreva la rettitudine.
Forse quella storia parla di John Fletcher, e se così fosse ciò darebbe giustificazione al suo incredibile livore verso tutti i pirati di ogni dove. "Lasciamo stare i fulmini e andiamo a caccia di quei briganti del mare. Addobbiamo la chiglia con i loro scalpi e issiamo le loro pelli come fossero vele" ha spesso proposto John, per poi recitare un lungo elenco di motivi per i quali il mondo sarebbe un posto migliore se si seguisse la sua iniziativa. E se qualcuno tentasse di difendere quei bucanieri anche solo per scherzo attirerebbe su di sé la promessa di una punizione, perché certe idee per John sono da correggere anche con il pugno. Legge e giustizia son le uniche amiche con cui un uomo di valore dovrebbe sempre circondarsi.
E ora che la Signora dei Nembi è scomparsa e che la Corte della Notte pare si faccia accompagnare da alcuni pirati, cosa rimane a John se non l'orgoglio ferito e un nemico vicino ma impossibile da raggiungere? Perché le leggi della Bianca Corte e della Rocca d'Avorio gli impediscono di porre un fermo alla sua fame di vendetta?
Legami:
#54 - Christopher Marlowe, Il Mago dei cieli (personaggio interpretato da M. A.)
Motto: Quella leggera brezza era un impetuoso uragano Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Corsari del Nulla - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Mago
Teaser: Ogni veliero ha la sua bussola che indica la rotta più sicura da seguire. La Signora dei Nembi ha Christopher, uomo di poche parole, ma gran conoscitore della lingua dei venti, dell'incedere lento delle nuvole e dei desideri dei gabbiani. Anche se appare piegato dal tempo nessuno a bordo del vascello volante si permetterebbe di mancargli di rispetto, perché la sua consapevolezza è il tesoro più prezioso che conservano. In fin dei conti un vaso, seppur crepato, vale per ciò che contiene.
Forse perché ha conquistato la saggezza attraverso la sofferenza e non vuol spaventare gli uditori che in lui cercano ispirazione, Christopher non rivela molto del suo passato quando era lui il capitano della Signora dei Nembi, ma indica la vetta a cui è arrivato e cerca di condurvi anche gli altri, come fosse un mentore.
"Il vecchio saggio" è il suo appellativo colmo di ossequioso riguardo, e come tale Christopher non si espone al pericolo senza motivo, poiché sono poche le cose di cui gl'importi abbastanza; ma è disposto, nelle grandi prove, a dare perfino la vita, sapendo che a certe condizioni non vale la pena di vivere, come considerarsi ancora un corsaro quando la Signora dei Nembi parrebbe scomparsa. Piuttosto la morte!
Legami:
#55 - Sarah Kane, Il bianco serpente (personaggio interpretato da I. I.)
Motto: Solo i più saggi o i più stupidi degli uomini non cambiano mai Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Corsari del Nulla - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Discorde
Teaser: Una bandiera ha una propria volontà strettamente legata al vento e alla direzione in cui tira. Stolti siano coloro che credono alla sua imperitura fedeltà al simbolo o ai colori che sulla tela mostra con orgoglio. Su ogni nave, vascello o veliero c'è sempre un'anima simile ad un drappo all'aria. Pirata, corsaro o semplice marinaio non fa alcuna differenza. L'istinto alla sopravvivenza o alla convenienza non guarda in faccia a nessuno, e insegna quanto sia poco proficuo rimanere uguali a se stessi. Anche il Bianco Serpente dell'Oceano Opalino l'ha ben compreso quando, per sfuggire a morte certa, cambiò pelle e da bestia striscante qual era si trasformò in libellula aggraziata e volante.
Si dice che quella libellula trovò poi ricetto nella bocca di Sarah Kane, una donna che, stando a quanto certe voci riportano, si è macchiata molte volte del grave reato di ammutinamento. L'ultima volta pare essere stata quando, navigando in burrascose acque su una nave pirata, ella abbandonò l'imbarcazione prima che tutto il resto della ciurma venisse ingoiato dalla Balena argentata. Non si conoscono altri dettagli di quel che successe a coloro che ancor oggi fluttuano nella pancia di quella bestia, portandosi dentro un segreto che forse il tempo, quel poco che ne rimane per via del Nulla, un giorno porterà a galla. Chissà perché, nonostante quella deplorevole reputazione, il capitano William decise di accettare Sarah a bordo della Signora dei Nembi. A dispetto di quel che si crede, ella non è un corsaro tenebroso e taciturno. Al contrario è una donna arguta, a cui piace bere whiskey, far baldoria e fantasticare su un futuro nuovamente ricco di fulmini da catturare e colmo di piaceri da gustare.
Passeggiando intorno alla Rocca d'Avorio, Sarah riflette sulla forma del cerchio. Le sembra che tutte le cose del mondo tendano ad avvicinarsi a quella linea curva. La ciclicità delle stagioni. L'abbraccio continuo tra la morte e la rinascita di un fiore. Perfino questa ultima fortezza che Sarah non fatica a chiamare prigione è tonda. Ciò implica che tutto si ripeta, che l'uomo ricalchi i passi compiuti, che Sarah si ritrovi nuovamente costretta a tradire e ad ammutinare. Dove sta il cambiamento allora? Quali sono le reali conseguenze delle proprie azioni? Come si spezza questo cerchio? Anche il Nulla si piega alle regole di questo girotondo?
Legami:
#56 - George Chapman, La leggenda delle leggende (personaggio interpretato da I. S.)
Motto: Il nostro corpo è un intreccio complesso di storie dimenticate. Questo mondo ha bisogno di qualcuno che le faccia rivivere. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Corsari del Nulla - Nazione: Umano - Genere: maschio
Teaser: Furono i trovatori a inventare l'amore quando ancora non esisteva. Bisogna rendere grazie ai cantori se gli eroi e le loro gesta sopravvivono al tempo, invece di divenir polvere come fanno i bianchi capelli dei vecchi nelle fosse. Il Primo Poeta imbrigliò la bellezza del mondo in poche parole e passò per folle prima di venir bruciato come fosse una strega dei rovi.
L'animo di George è un mosaico e le tessere sono lembi di anima di ogni cantastorie, rimatore, verseggiatore, troviero, giullare, menestrello, bardo e rapsodo che siano mai esistiti. Sono lontane le notti passate a bordo della Signora dei Nembi ancorata ad una nuvola, quando i corsari seduti e illuminati dalle rosse fiaccole ascoltavano a bocca aperta George, mentre dalla sua uscivano fuori parole di avventure cavalleresche e di leggende su mostri marini. E ancor oggi, nonostante il mondo abbia perso i suoi gusti più vivaci e i suoi colori più vibranti, non si tira indietro quando gli viene chiesto di innalzare una poesia, intonare un canto o declamare una storia. La faccenda diventa più affascinante quando di queste storie è proprio George ad essere il protagonista, e il confine tra ciò che è vero e ciò che è inventato perde importanza e significato.
Cosa muova George a lasciare all'aria e ai posteri tutti questi racconti nessuno lo sa per certo. Forse è la stessa forza che muove scopritori, esploratori e inventori. O forse è ciò che spinge ogni uomo e ogni donna a elevarsi dalla mediocrità e a brillare nel firmamento: la paura della morte e dell'eterna dimenticanza.
Legami:
#57 - Caryl Churchill, Il mozzo che diventerà un eroe (personaggio interpretato da A. B.)
Motto: Il successo dipende dalla preparazione precedente, e senza una tale preparazione c'è sicuramente il fallimento. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Corsari del Nulla - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Apotecario
Teaser: Il legno di un vascello non si lucida da solo. Le stoviglie e le camiciole non si lavano per grazia ricevuta. L'ordine e la pulizia di una ciurma partono dal basso, dalle piccole cose. Se non c'è qualcuno che si prenda cura di ciò che agli stolti pare ovvio, nessuna caccia di fulmini avrebbe buon esito. Che sia il capitano a ispirare i cuori, ma che sia l'ultimo mozzo a consolidare silente e senza disturbo le basi su cui poggia la prossima avventura.
Caryl Churchill sa di essere l'ultima della gerarchia di questa magnifica ciurma. Sa che ha molto ancora da imparare e ogni goccia di sudore che ha versato, che versa e che verserà è un pizzico in più di polvere da sparo che ravviva il suo fuoco di diventar come il suo capitano. Ella ammira e prende appunti, ubbidisce e nella sua solitudine emula quel che gli altri corsari le hanno appena insegnato. Com'è forte il desiderio in Caryl di esser ammirata e seguita, di scalare per merito la vetta del diventar leggenda.
E oggi che di questa ciurma parrebbe esser rimasto solo il nome, Caryl si domanda che cosa fare. Esser fedele e dimostrar la sua eterna fedeltà a chi la accolse? E se stesse sprecando tempo accodandosi a questa ciurma senza vascello?
Legami:
#58 - Harun Al-Rashid, Il Califfo del giusto cammino (personaggio interpretato da A. A.)
Motto: Egli ha l'avvedutezza del suo bisavolo Almansorre, la pietà dei suo avo Modi, la lodevole ambizione di suo zio Adi, e se volessi aggiungere un'altra cosa, la predilezione di Allah Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Gli Esuli del Miraggio - Nazione: Umano - Genere: maschio
Teaser: Ci fu il tempo di Harun Al-Rashid il giusto, il Re dei Re, il Principe dei fedeli. La sua città AlAbuzAbir divenne la culla delle arti sottili, dell'architettura fatta di vuoti e volte, del maneggio di tappeti, lampade e vasi consacrati dalle meraviglie della volatile e magica scrittura araba. Fu l'alcova di saggi ed eruditi, di medici e astronomi, di geomanti e religiosi. AlAbuzAbir era il ritratto di Harun: le cupole d'oro erano i suoi occhi, le biblioteche le sue orecchie, l'alta torre degli astrologi il suo naso, la brulicante piazza del mercato la sua bocca e l'harem il suo cuore.
Si racconta, e non c'è ragione di dubitarne, che per carpire la felicità dei suoi sudditi, Harun si mascherò da derviscio, da mercante, da pescatore, e da buffone, per poi camminare per le strade della sua città così da ascoltare e conoscere la sua gente. Fu per loro, e non per le gemme antiche e per i denari custoditi nel suo palazzo, che decise di tentar con un patto scellerato di salvar AlAbuzAbir dalla fame del Nulla. E lo farebbe ancora e ancora e ancora per sottrarre il suo popolo alla morte.
Coraggioso e misericordioso fu il suo gesto che avrebbe dovuto elevarlo tra le schiere di Allah. Al contrario ora Harun vive costretto a servire e a non esser riconosciuto, come il suo sangue blu suggerirebbe, nobile tra i nobili. Il suo orgoglio appare comunque intatto, o questo è ciò che vuol far vedere, e con regale onore conduce i suoi fedeli verso il destino che li attende.
Di Harun l'onnipresente non si conosce tutto, ma è leggendaria la dedizione espressa con quel suo coraggioso gesto. Eppure considerando la perfezione dei numeri arabi di cui Harun era padrone, qualcosa sembrerebbe non tornare dai calcoli delle sue decisioni. Chi ha la fortuna di esser più vicino ad Harun ricorda ancora che le ultime notti del suo regno furon torturate continuamente dall'insonnia, e rimembra anche gli ultimi giorni oppressi da una malcelata malinconia. Che Harun non sopportasse più il peso del proprio potere? O che non sapesse più trovare la direzione del giusto cammino? Solo Allah che tutto vede conosce la risposta.
Legami:
#59 - Shahrazàd, La voce del giusto cammino (personaggio disponibile)
Motto: La verità non sta in un sogno, ma in tutti i sogni Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Gli Esuli del Miraggio - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Consigliere
Teaser: Fu una sorpresa per molti quando Shahrazàd, al fianco di Harun Al-Rashid, venne destinata alla Corte dal candido colore. Lei, prima consigliera del califfo, voce d'oro del deserto, ladra delle idee dei venti, è la prima a saper quel che il suo Re desidera ed è l'ultima che egli ascolta quando deve sciegliere la giusta strada davanti a un bivio.
Ma non è per questo che tanti si meravigliarono. Sulle pagine del libro dei Fiori è stata disegnata sinuosa come l’eros notturno. Gli aruspici dell'ovest dicono di averla vista legata ai demoni, ai fantasmi e alle lingue segrete, perché non c'è altra spiegazione per le sue lucide intuizioni che nascono di notte, e di giorno vengono sussurrate alle orecchie di Harun. "Sono malelingue invidiose" risponde lei a queste voci, perché sa di esser vicina alle tenebre, ma per poterle vincere e far nascere ogni volta la luce che illumina il viso della sua amata gente. Scaltra e furba, Shahrazàd fa ogni cosa per inseguire un possibile futuro di AlAbuzAbir, o di ciò che ne rimane, anche a costo di apparire poco onorevole.
In gran segreto, quando è ben lontana dagli sguardi indagatori altrui, Shahrazàd prega. E lo fa con tale devozione che l'incenso sembra bruciare con più lena, e sul suo viso appare un inconsueto sguardo di dubbio e smarrimento. Cosa fa vacillare quello spirito sbandierato come forte e deciso? Cosa insegue davvero Shahrazàd? La strada che conduce alla rinascita della sua amata città, o quella che arriva al suo altrettanto amato Califfo?
Legami:
#60 - Sindb?d, Il guardiano del giusto cammino (personaggio interpretato da A. I.)
Motto: Non posso appellarmi al mio onore ma ho altri modi per convincerti. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Gli Esuli del Miraggio - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Guardiano
Teaser: Ogni Re ha un palazzo sfarzoso che inneggia al suo potere. Ogni palazzo ha un tesoro tanto prezioso quanto lo sono le vite cadute che l'hanno conquistato. Ogni tesoro ha un guardiano forte e onorevole tale da difenderlo dai bramosi tentacoli dei nemici. E il saggio della rosa dei venti sa che sulle spalle di questo valoroso guerriero pesa la salvaguardia di tutto: tesoro, palazzo e Re. Si rende pertanto necessario che costui sia un veterano dalle mille battaglie, un viso segnato dal tempo e dai fendenti dei rivali sconfitti.
Ancora una volta il califfo Harun Al-Rashid sorprese tutti, persino il saggio della rosa dei venti, quando scelse Sindb?d ad assolvere tale compito. E a nulla valsero le rimostranze del saggio che a tale scelta si oppose con veemenza. Giovane spadaccino da una breve vita votata alla dissolutezza, di lui si conoscono appena i suoi viaggi attraverso la Foresta del Tormento alla ricerca di ricchezze. Sugli Annali delle Sabbie non vi sono resoconti che consegnano alla storia valorose imprese di Sindb?d all'insegna dell'elegante cavalleria araba. Eppure il califfo non ha dubbi circa la sua fedeltà, perché Sindb?d scelse di servire il suo Re senza esserne obbligato. Una decisione presa per imposizione ha la tempra di un fragile petalo se confrontata ad una strada scelta con il libero arbitrio. Ciò fa di Sindb?d il giovane più fedele di Harun, colui che darebbe la sua stessa vita per il suo Re, nonostante la sua inclinazione a perdersi tra le cose belle della vita, le stesse che spesso hanno fagocitano l'onore di un uomo: amore, oro e vino.
Sindb?d non disse mai a nessuno che nel giorno della sua nomina il saggio della rosa dei venti gli sussurrò all'orecchio: "Io so che quel che tu insegui non è la gloria, non è la fama. Potrai aver convinto il Califfo e il Gran Visir, ma io so che quel che tu chiami libera scelta fu invero indotta da quello da cui fuggi". E ora che molte stagioni son passate, Sindb?d si chiede che cosa quel saggio volesse sobillare, e perché al rimembrare quelle parole le gambe prendono a tremare. Di cosa ha timore? Che il saggio avesse ragione?
Legami:
#61 - Jaafar, La misura del giusto cammino (personaggio interpretato da P. S.)
Motto: Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Gli Esuli del Miraggio - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Artefice
Teaser: Non esiste una giusta decisione prima che vengano valutate quelle sbagliate. Il contraltare di ogni cosa deve esistere per permettere a ogni cosa di esistere. Quando un Re amministra le piccole e le grandi cose deve tener in gran considerazione chi, tra la cerchia dei consiglieri, da voce alle scelte più errate. Questa è la sola via per tracciare la giusta rotta e dar così risalto a chi propone idee brillanti. Si potrebbe quasi pensar che costui, in cui non v'è traccia della paura di fallare, sia un sole che dona luce e concede alla luna di brillare quando questa di notte sorge e rivela un'intuizione.
Il Gran Visir di AlAbuzAbir ricopre tale compito, ed era così tenuto in considerazione da Harun Al-Rashid che le sue stanze erano oltre la Sublime Porta, quella accanto al Califfo. Ed ora che la Città del Miraggio, culla delle scienze e delle religioni, terra di tutto ciò che esaltava il corpo e l'anima, è stata sigillata in una bottiglia per salvezza o per inganno, Jaafar non ha smesso di servir il suo Re, anche adesso che il timore di aver perso tutto è più potente, anche ora che il sangue regale di Harun non viene riconosciuto da chi di regale ha forse soltanto il nome. Jaafar continuerà a proporre ciò che è fallace perché ancor crede che un futuro nel deserto sia possibile, perché ancor spera di ritrovar il giusto cammino.
In questi giorni in cui questi ultimi esuli si apprestan a servire per raggiungere la libertà come la maledizione comanda, Jaafar si domanda sul concetto stesso del mettersi a disposizione, poiché è l'autentica attitudine di un maestro e non di un servo. Che Harun lo abbia sempre considerato come un mentore senza mai enunciarlo? Che il triste destino in cui ora son costretti a vivere sia stato uno sbaglio del suo stesso sbaglio? Forse quando venne presa la decisione di stringere lo scellerato patto che li condanna ad esser pari a schiavi fu il momento in cui per una volta Jaafar doveva dire la cosa giusta?
Legami:
#62 - Mevlana, Lo spirito del giusto cammino (personaggio interpretato da M. B.)
Motto: Non legare il cuore a nessuna dimora, perché soffrirai quando te la strapperanno via. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Gli Esuli del Miraggio - Nazione: Umano - Genere: maschio - Archetipi: Mago
Teaser: Solo gli sprovveduti pensano che la grandezza di AlAbuzAbir sia stata possibile soltanto grazie agli ori e al commercio. La Comunione con Allah, il ricongiungimento con il divino, l'ultimo insegnamneto che sancisce l'unione universale e che tutti siamo uno e che uno siamo tutti, fu la grande spinta a innalzare verso la gloria eterna quel piccolo lembo del deserto. Perché siam mossi dal dolore per la separazione da Dio e dal desiderio ardente di ritrovarlo nell’estasi delle cose terrene.
E mentre gli esuli si domandano cosa fare, Mevlana, il sacro derviscio, ripete a se stesso: "Sii come il fiume nella generosità, sii come il sole nell’affetto, sii come la notte nel coprire i peccati altrui, sii come un morto nella rabbia, sii come la terra nell’umiltà, sii come il mare nella tolleranza. Qualunque cosa tu sia o appari, sii come sei o come appari.” Mevlana desidera con tutta l'anima che quel che verrà deciso di fare venga svolto in completa comunione con lo spirito, poiché la libertà è innanzitutto uno stato interiore ancor prima che le catene siano spezzate. Pulire i visi della sua gente dalle preoccupazioni per render più leggera la loro stessa esistenza è la missione che Mevlana sente di dover adempiere. Perché è Allah che in sogno glielo chiese.
"La condizione fondamentale della nostra esistenza è rotare" insegna Mevlana. "Non esiste cosa che non roti. Tutto rota e gli uomini vivono nei termini della rotazione del loro sangue nel corpo, della rotazione degli stadi della loro vita; dal loro venire dalla terra e dal loro ritorno ad essa" Eppure oggi il derviscio rimembra le domande di un suo giovane allievo alle quali non è ancora riuscito a trovar risposta "Maestro, se Allah è il tutto e quindi anche il niente, e se nel girar in tondo noi troviamo la via che conduce a Allah, perché tutto tende alla morte e alla dimenticanza che hanno, al contrario di quel che affermi, una direzione orizzontale o verticale come il Nulla stesso suggerisce? E poiché il Nulla è l'espressione del niente, e quindi del tutto, è possibile che esso stesso sia Allah?"
Legami:
#63 - Ruqaya, Il tormento del giusto cammino (personaggio disponibile)
Motto: Non lo disse ad alta voce perché sapeva che a dirle, le cose belle non succedono. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Gli Esuli del Miraggio - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Apotecario
Teaser: Ci sono anime che si attraggono come fossero preda di un incanto, perché non c'è spiegazione alcuna che possa giustificare quell'innata intesa, quel sospirare all'unisono anche quando i due amanti sono in stanze separate.
Ed ecco svelata la bella favoletta che Ruqaya si è spesso raccontata, circondata da fiori d'arancio, guardando il cielo e pensando al suo amato Califfo Harun Al-Rashid. Non c'è nulla di più pericoloso di un amore compresso e costretto a ripiegarsi nella mente, un amore che trova libero sfogo inseguendo le vie della fantasia. Da quando le mercantesse di spezie, quale è Ruqaya, riescono ad ascendere e divenir Regine amate dal proprio Re? Eppure costei non si è mai ritirata da questa sfida con il destino, e il sole del deserto, accortosi di tale dedizione, decise di benedirla. Harun Al-Rashid la elevò come consigliera. Forse quel giorno la luce del sole si riflesse sulla pelle di Ruqaya con più fulgore, tanto da farla brillare sopra ogni altra cosa. Ancor oggi il Califfo non ha svelato ad alcuno il motivo della sua scelta, ma la mercantessa continua a servirlo come fosse il primo giorno, senza rinunciare al suo desiderio d'amore, senza abbandonare quella dolce e amara fantasia che nella solitudine si consuma.
Ma ora che pochi esuli della Città del Miraggio son rimasti, alcuni dubbi balenano nella mente di Ruqaya. Perché ora che esistono poche favorite Harun non l'ha ancora scelta? E se alla fine il Califfo dovesse scegliere un'altra donna, riuscirà a mantener fede alla sua servitù? O il cuor griderà forte la sua sete di vendetta perché il tempo a lui dedicato diverrà del tutto sprecato? Quale saebbe la vendetta peggiore? Amare la Notte, forse.
Legami:
#64 - Najeeba, Il comando del giusto cammino (personaggio disponibile)
Motto: Comandare non significa dominare, ma compiere un dovere. Così dice il leone nero del deserto. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Gli Esuli del Miraggio - Nazione: Umano - Genere: femmina - Archetipi: Discorde
Teaser: Procedi, marcia, controlla, comanda. Così pensa la mente di un generale. Combatti, glorifica, allinea, pretendi. Così ordina la volontà di un capo delle guardie. Sconfiggi, disarma, uccidi, giustizia. Così ruggisce la lealtà di un comandante.
Najeeba la tremenda, Najeeba l'autorevole, Najeeba la mai sconfitta. Questi e tanti altri epiteti si leggono su libro delle cronache dell'Oriente. Harun Al-Rashid che tutto governò sotto la luce di Allah, non ci pensò due volte quando donò il comando dei suoi soldati a Najeeba. Marzialità e rettitudine, severità e costanza, morte sul campo o disonore eterno. Poche parole e sguardo indagatore. Najeeba è seconda solo all'ombra di Harun per quanto riguarda la vicinza al suo Re. In alcuni rarissimi e impercettibili momenti persino l'autorità di Harun sembra piegarsi al cospetto di costei.
Najeeba che rispetta con fede indefessa la gerarchia, non ha mai messo in discussione le decisioni e gli ordini del suo Califfo e dei suoi consiglieri. E non ha mai mostrato il suo pensiero, anche quand'era avverso, nemmeno tradendosi con uno sguardo di contrarietà. Ma oggi qualcosa è diverso e Najeeba sbuffa impaziente. Che cosa è diventato così difficile da ingoiare? Quali sono i limiti di una ferrea e rocciosa comandante come lei? Se mai dovesse prender parola ed esporre qualcosa di scomodo, quale sarà la reazione di Harun?
Legami:
#65 - Khairiya, Il serpente del giusto cammino (personaggio interpretato da C. B.)
Motto: Se un Re getta nelle fiamme dell'inferno il suo popolo, allora il popolo deve sputare lava e sotterrare per sempre quel Re affinché non si abbia memoria della sua colpa Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: Gli Esuli del Miraggio - Nazione: Umano - Genere: femmina
Teaser: Ci sono imperi fulgidi come la chioma del sole che hanno, grazie all'illimitata luce di cui dispongono, la promessa di un futuro di eternità e di imperitura gloria. La città di AlAbuzAbir, perla del deserto, era tra questi. Ora è perduta. Alcune aquile che dall'alto del cielo hanno osservato il fluire delle vicende sanno a chi dare la giusta colpa per la rovina della città del Miraggio. Poi ci sono altri animali che strisciano sulla sabbia pronti a mordere la gamba del primo che passa per sfogare la rabbia per la perdita di AlAbuzAbir.
Il lento incedere sulle roventi dune di sabbia è ciò che più ricorda Khairiya del suo passato, perché il resto è poco dignitoso, colmo di miseria. L’acre odore degli incensi, velate tende mosse dal caldo vento, nudi corpi contorti in sinuosi movimenti, sangue, disperazione, frammenti di un tempo che più non è. Poi le splendenti e bianche mura di AlAbuzAbir. Come un balsamo curativo quella città lavò via la sciagurata esistenza di Khairiya, permettendo una rinascita trainata dall'intraprendenza e dall'acume di chi, finalmente, riuscì a sollevarsi dalla polvere. Khairiya strisciò fino a ricoprire i più alti compiti alla corte del Califfo Harun Al-Rashid. Nessun sussurro per lei fu troppo flebile, nessun segreto troppo lontano, i miseri e gli ultimi divennero i suoi occhi e le sue orecchie in ogni angolo della città. Ogni minaccia si dipanava ai suoi occhi e con voce suadente giungeva alle orecchie del califfo. Khairiya amava quella città, e a dir il vero la ama ancor oggi, e non riesce a nascondere la rabbia per la sua perdita.
AlAbuzAbir e la sua gente le avevano donato tutto, e tutta sé stessa si era votata alla città della mille opportunità. Perché Harun Al-Rashid non riuscì a salvarla? Le cose si rompono perché chi le maneggia non è abile a farlo. Che il Califfo fosse un inetto? Forse se ci fosse un nuovo Califfo AlAbuzAbir potrebbe rinascere?
Legami:
#66 - Teodorico, Il Re che Fu (personaggio interpretato da m. f.)
Motto: Mi ha maltrattato, gioito delle mie perdite, disprezzato i miei guadagni, raffreddato i miei amici, riscaldato i miei nemici, insozzato il mio abito, disprezzato il mio popolo e per quale motivo? Perchè sono Vermiglio! Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Vermigli - Nazione: Umano - Genere: maschio - Consigli: I Vermigli devono avere un costume del colore adatto alla Corte di appartenenza. Questo costume può tuttavia avere dei dettagli rossi. In aggiunta, ogni Vermiglio deve obbligatoriamente portare una fascia rossa per mostrare a tutti la sua condizione.
Teaser:
Teodorico si comporta come se fosse un Re tra la sua gente, di cui è l’indiscussa guida. Quando è circondato dai suoi pari appare come un sovrano dotato di calma saggezza, il cui primo e forse unico scopo è proteggere i Vermigli della Rocca d’Avorio. Eppure, quando Teodorico parla con chi non porta addosso il carminio colore del tradimento, i suoi occhi e la sua voce si accendono d’ira e desiderio di vendetta, come se un’antica ferocia a lungo sopita si destasse d’improvviso nel suo animo.
Del suo passato, il rosso sovrano non fa mai parola, e solo poiché egli pretende il rispetto dovuto alle più grandi maestà, qualcuno ha preso a chiamarlo Re, pronunciando la parola come infetta, per aggiungere insulto all’ingiuria. Ma Teodorico non se ne cura. Egli proteggerà il Segreto e combatterà per la Causa, privilegiando su ogni cosa la salvezza e la vendetta dei Vermigli.
Legami:
#67 - Rolando, L'ombra della Torre (personaggio interpretato da l. m.)
Motto: - E' tutto vero? O è solo frutto della mia immaginazione? - Se mi dici la differenza, forse posso risponderti... Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Vermigli - Nazione: Umano - Genere: maschio - Consigli: I Vermigli devono avere un costume del colore adatto alla Corte di appartenenza. Questo costume può tuttavia avere dei dettagli rossi. In aggiunta, ogni Vermiglio deve obbligatoriamente portare una fascia rossa per mostrare a tutti la sua condizione. - Archetipi: Mago
Teaser: Isolata, distinta dal cielo e dalla terra, ogni Torre è una storia, un racconto chiuso e segreto, lentamente svelato nel mistero dei suoi gradini. Tra mura di alabastro i maghi custodiscono la loro sapienza e sotto a un pinnacolo nero altri cercano rose. Nel tremulo riflesso del faro la corte del mare danza una musica muta e in cima alle scale di una torre lontana il Diavolo rubò alla Luna le stelle più brillanti. Rolando dice di conoscere questi accadimenti prodigiosi, poiché lui è giunto alla fine del cammino, poiché lui ha aperto la porta, poiché tutte le torri sono un’unica Torre.
E’ impossibile conoscere cosa ci sia di vero nelle parole di Rolando, eppure egli appare molto diverso dai suoi compagni Vermigli, come se conoscesse una verità ultima, come se possedesse la profonda saggezza di chi ha solcato ogni strada. Calmo e misurato, Rolando non cerca rivincita: per lui il Segreto ha valore per quello che rappresenta, una ricompensa in fondo alla storia, e non come arma o potere. Per lui, la Causa è un nobile scopo, un ideale cristallino troppo fragile per essere accostato ad ambizione o vendetta.
Per Rolando, creare è più importante che distruggere.
Legami:
#68 - Astride, La Madre del Lupo (personaggio disponibile)
Motto: Perché la forza del branco è il lupo, e la forza del lupo è il branco. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Vermigli - Nazione: Umano - Genere: femmina - Consigli: I Vermigli devono avere un costume del colore adatto alla Corte di appartenenza. Questo costume può tuttavia avere dei dettagli rossi. In aggiunta, ogni Vermiglio deve obbligatoriamente portare una fascia rossa per mostrare a tutti la sua condizione. - Archetipi: Apotecario
Teaser:
Il dolore è una lama più tagliente della verità o del ricordo, è un luogo più desolato di quella terra lontana dove vanno a morire le nubi, è una forza capace di piegare ogni animo, tramutando in odio più puro ogni rossa fiamma d’amore. Astride conosce questa sofferenza, che le ha inondato di fiele e furore ogni fibra del corpo, poiché per tre volte ha perduto qualcosa di più prezioso della sua vita stessa. Un compagno. Un figlio. Un segreto.
Per questo Astride scalpita, costretta nel fango dalla crudele Regola Bianca e tenuta spesso a freno dal suo stesso scarlatto sovrano. Ma non per molto potrà restare quieta, perché per lei nulla è importante come la vendetta. Nessuna Causa. Nessun Segreto. Lo dimenticherebbe, se potesse. Ha imparato che dai segreti nasce solo dolore.
Ma cosa accadrà, quando Astride avrà la sua vendetta o farà pace con il suo infranto cuore? Tornerà l’amorevole madre di un tempo? Oppure l’innocenza, una volta perduta, non può essere riconquistata?
Legami:
#69 - Ursula, La Matrona delle Maree (personaggio interpretato da L. B.)
Motto: Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Vermigli - Nazione: Umano - Genere: femmina - Consigli: I Vermigli devono avere un costume del colore adatto alla Corte di appartenenza. Questo costume può tuttavia avere dei dettagli rossi. In aggiunta, ogni Vermiglio deve obbligatoriamente portare una fascia rossa per mostrare a tutti la sua condizione. - Archetipi: Discorde
Teaser:
Ci sono misteri a cui tutti sappiamo dare una risposta, come fossero una di quelle canzoni che non abbiamo mai ascoltato eppure di cui conosciamo ogni nota a memoria. Quando vediamo nell’acqua il riflesso tremolante di un castello, oppure i raggi del sole restare intrappolati tra le onde, immediatamente la verità ci viene rivelata: c’è un altro Regno, sotto al mare. E’ la terra fragile in cui le ore sono scandite dai capricci delle maree nate dai cancelli di bronzo, il luogo dove l’Eroe d’Argento rubò l’ocarina alle Sirene e dove furono nascosti i più bei giorni d’autunno. Questo lo sappiamo tutti, con la certezza che hanno i bambini o i sogni. Non sappiamo però chi sia la dolce e terribile signora di questo mare, le cui carezze sono insieme brezza e tormenta.
Non lo sappiamo, eppure Ursula è convinta di esserlo. Non servono parole per descrivere il carattere di chi si proclama matrona delle maree, non servono canzoni per tratteggiare l’umore degli abissi, non servono storie per raccontare la rabbia delle onde. Ursula avrà ciò che vuole. Per lei stessa. Per chi accetta di seguirla. Per chi le si vota anima e corpo. Il Segreto e la Causa sono solo strumenti, da piegare alle sue ambizioni.
Legami:
#70 - Ondina, La Sirena (personaggio interpretato da A. B.)
Motto: Il mare sorride da lontano. Denti di spuma, Labbra di cielo. Provenienza: Corte del Giorno - Gruppo: I Vermigli - Nazione: Umano - Genere: femmina - Consigli: I Vermigli devono avere un costume del colore adatto alla Corte di appartenenza. Questo costume può tuttavia avere dei dettagli rossi. In aggiunta, ogni Vermiglio deve obbligatoriamente portare una fascia rossa per mostrare a tutti la sua condizione. - Archetipi: Guardiano
Teaser:
Quando raramente i Vermigli vengono ascoltati, dai loro discorsi traspare una rabbia profonda quanto i pelagi più neri, come se il Giorno e la Notte insieme gli avessero strappato qualcosa di prezioso quanto il passato. Per Ondina non è così, poiché ella rimpiange invece con furia un futuro negato, al pari di una sirena che riuscita a stento a fuggire dal mare sentisse d'improvviso la terra, affascinante e sconosciuta, svanire per sempre.
Così Ondina segue il rosso sovrano, chiedendosi quale senso abbiano per lei la Causa e il Segreto. Quale sarà, in questa storia, la vera natura di una Sirena? Terribile mostro flagello di marinai o dolce creatura di felicità e desideri?
Legami: